PETER BROOK-NEKROSIUS
I GRANDI MAESTRI SI INCONTRANO IN TOSCANA
Armunia e Lacittadelteatro di Cascina, con il cartellone Pisa dei Teatri, promuovono un progetto sui grandi maestri della scena internazionale in Toscana.
Tre giorni di spettacolo, 5 repliche, imbarazzo della scelta per chi, appassionato di teatro contemporaneo, dovrà giostrarsi tra Cascina e Rosignano, tra le township sud africane di Sizwe Banzi est mort alla Città del Teatro di Cascina (PI) (mart 8 e mer 9 aprile alle 21.00), e le atmosfere russe dell’Anna karenina al Teatro E.Solvay di Rosignano Solvay (LI)(mart 8, merc 9 e giov 10 aprile alle 19.00).
I due teatri si uniscono in una promozione per facilitare l’incontro del loro pubblico.
Chi acquisterà entrambi gli spettacoli potrà vederli con un biglietto cumulativo a 19 euro. La prevendita della PROMOZIONE sarà esclusivamente dal 17 marzo al 3 aprile. I biglietti saranno acquistabili negli uffici di Armunia, dal lunedì al venerdì con orario 10-12 e 16-18 e alla biglietteria dei teatri di Armunia nelle sere di spettacolo.
Al Teatro Verdi di Pisa dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19, il mercoledì e il venerdì anche 11.00-13.00.
Differente la genesi degli spettacoli.
Con Sizwe Banzi est mort Peter Brook fa emergere con maestria la vitalità del teatro delle townships sudafricane con una leggerezza irreale in uno spettacolo dalla comicità ironica e delicata che mette in luce, ancora una volta, il potere comunicativo della semplicità.
Peter Brook, lo sperimentore che ha scritto un capitolo fondamentale nella storia teatrale del ‘900 e uno tra i più grandi registi viventi, da alcuni anni ha infatti concentrato ogni sforzo nella disamina del Continente Nero, dedicandosi in particolare al Sudafrica. E’ nata cosi la trilogia degli spettacoli africani, Le costume, Tierno Bokar, Sizwe Banzi est mort, accomunati dall’analisi delle contraddizioni della società nera, dal confronto con la tradizione, la religione, il razzismo e l’Apartheid.
Sizwe Banzi est mort con Habib Dembélé e Pitcho Womba Konga è il secondo atto della trilogia creata da Fugard con John Kani e Winston Ntshona. Questi spettacoli sono considerati parte dei Township plays (1958-1973), basati su storie di vita quotidiana della comunità nera nel Sudafrica di quel periodo. Lo spettacolo nasce da una serie di fatti realmente accaduti.
In scena la storia di un uomo che, pur di sopravvivere tra permessi di soggiorno e lavoro che non c’è, ruba i documenti ad un cadavere e assume un’altra identità. Una vicenda dai toni pirandelliani, dove non ci sono speranze, né possibilità di salvezza. L’unica possibilità data è sopravvivere, lottando per mantenere integra la propria identità.
Lo spettacolo presenta il ruolo del teatro in una situazione politica di repressione, focalizzandosi sui temi che riguardano l’identità, l’umanità, la verità, e la sopravvivenza.
“Un vero momento di teatro può esistere solo nel presente, non ieri, non domani.
E ci sono sempre persone che stanno a guardare.
Questo legame diretto col pubblico è ciò che differenzia il teatro dalle altre forme d’arte. Il teatro delle township sudafricane ne è l’esempio più prezioso. Nasce dalla vita, nelle strade, in città diverse da qualsiasi altra, nelle township, i ghetti dell’apartheid. E’ un teatro dalla natura particolare, ciò che è stato vero in passato ci tocca ancor di più oggi. È teatro immediato ed il suo superbo senso del ridicolo ci mostra chiaramente cosa era, cosa è e cosa ci attende.” Peter Brook
Con Anna Karenina, il grande regista lituano Eimuntas Nekrošius si misura con una duplice sfida che non risiede solamente in un testo non teatrale, ma anche nel lavorare con una compagnia non sua e con attori italiani. La scelta di interpreti di una certa levatura, capaci di sfidare il capolavoro letterario di Tolstoj, è stata obbligata. Nekrosius ha acquisito fama mondiale già negli anni Ottanta, quando Arthur Miller, dopo averne visto a Vilnius Pirosmani Pirosmani (1981), lo definisce esplicitamente geniale e si rammarica che la marginalità linguistica, più ancora della cortina di ferro, ostacoli la sua presenza sulla scena internazionale. Delle due “profezie” di Miller, fortunatamente, la prima si è rivelata più efficace: nonostante rimanga fortemente radicato nella cultura nazionale, Nekrošius è oggi ben noto in tutta Europa, non di rado lavora all’estero, ed è premiato e celebrato in tutto il mondo. In questa versione teatrale della monumentale opera letteraria di Tolstoj, si rinnova la potenza dell’elemento visivo, punto chiave della sua pratica teatrale, dove il teatro non è affare letterario, ma si colloca in un immaginario collettivo in cui la forza comunicativa del testo si esprime attraverso la straordinaria visionarietà del regista, coadiuvata dal lavoro di ricerca di atmosfere ora dense ora sospese. Grazie a gesti e immagini semplici, il teatro di Nekrošius esclude una fruizione relegata al solo sforzo mentale, mettendo in contatto lo spettatore con un mondo non verosimile, ma vivo dove le immagini danno vita ad un mondo in cui tutti possiamo riconoscere paure e dolori. Nella sua Anna Karenina (cinque ore, con due intervalli) Nekrosius ha scelto di tradurre visivamente molti nodi narrativi senza utilizzare la parola recitata. La storia è articolata in 29 scene, suddivise nei tre atti, e si può seguire su piani diversi: le battute fra gli interpreti, la narrazione in terza persona da parte degli attori che 'esconò dal loro ruolo per raccontare le vicende, e il piano visivo con la continua trasformazione degli oggetti che acquisiscono una valenza simbolica.
SIZWE BANZI EST MORT 8-9 APRILE ORE 21.00 la Città del teatro – Cascina (PI)
(spettacolo in francese con sottotitoli in italiano)
ANNA KARENINA 8-9-10 APRILE ORE 19 Teatro Solvay Rosignano Solvay (LI)
LA PROMOZIONE E' VALIDA ESCLUSIVAMENTE ACQUISTANDO I BIGLIETTI PRESSO IL TEATRO VERDI DI PISA E ARMUNIA
info www.lacittadelteatro.it
www. armunia.eu
www.teatrodipisa.pi.it
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